San Bruno andò in Calabria intorno all’anno mille. In mezzo alle montagne, sperduto dagli uomini e dal mondo, trovò una “fresca fontanella” e decise di ritirarsi in preghiera e in meditazione.
Ecco le sue parole:
« Della sua amenità, del suo clima mite e sano, della pianura vasta e piacevole che si estende per lungo tratto tra i monti, con le sue verdeggianti praterie e i suoi floridi pascoli, che cosa potrei dirti in maniera adeguata? Chi descriverà in modo consono l’aspetto delle colline che dolcemente si vanno innalzando da tutte le parti, il recesso delle ombrose valli, con la piacevole ricchezza di fiumi, di ruscelli e di sorgenti? Né mancano orti irrigati, né alberi da frutto svariati e fertili. » |
(San Bruno, Lettera a Rodolfo il Verde, 1097) |
In questo posto nacque un paesello che oggi si chiama Serra San Bruno, a metà strada dai due mari calabresi. Oggi siamo stati in questi luoghi ameni, il clima era piacevole e le fontane e i ruscelli ti facevano venire voglia di ritrovare te stesso con la meditazione e il ritiro dal mondo.
Sotto una bella fontanella fresca ho messo la testa per rinfrescarmi le idee e per purificarmi l’anima. Per 3-4 minuti ci ho creduto.
Buona estate