Sono un eterno ingenuo, spero che i nostri governanti stavolta se ne ricorderanno.

Sono un eterno ingenuo, spero che i nostri governanti stavolta se ne ricorderanno.
“Quando discuti con un avversario prova a metterti nei suoi panni, lo comprenderai meglio… Ho seguito questo consiglio ma i panni dei miei avversari erano così sudici che ho concluso: è meglio essere ingiusto qualche volta che provare di nuovo questo schifo che fa svenire.”
Questa è una citazione di Antonio Gramsci (1891 – 1937) che trovo molto appropriata in questo periodo storico. Trovo molto difficile, durante le discussioni politiche, immedesimarmi in questa maggioranza “sudicia”, razzista, spesso ignorante dei princìpi costituzionali. Eppure tronfia, incrollabile nelle proprie convinzioni.
Sempre più simili al “Ventennio”? Corsi e ricorsi storici? Spero di no, con tutto il cuore. Per il mio paese e per i miei figli.
Perché ci sono tante guerre nel mondo?
Alcune cause:
Non a caso ho scritto religioni al primo posto. Con le religioni mascheriamo le nostre convinzioni più profonde attribuendole ad un essere superiore che non può essere contraddetto. Gli adepti di ogni religione adorano i propri dei e denigrano quelli degli altri creando fanatismo, il seme dei conflitti.
La povertà crea diseguaglianze che spingono i popoli a combattere tra di loro per accaparrarsi risorse, beni primari, pezzi di territorio o mare per aumentare la propria ricchezza.
Il dominio invece è la volontà di una nazione di sopraffarne un’altra per la convinzione di essere migliore. Alcuni stati fortemente nazionalisti non hanno esitato in passato ad attaccare, sottomettere e sterminare altri popoli per le idee visionarie dei propri leader. Ancora oggi possiamo vedere nel mondo tante guerre generate dalla voglia di dominio, spesso mascherate anche da guerre di religione o ideologiche.
Diminuire le diseguaglianze, portare la religione verso una sfera più spirituale e privata e meno istituzionale; incoraggiare il dialogo tra le nazioni per risolvere i conflitti. Queste sono le strade da percorrere per sperare in un mondo migliore.
La nota catena mondiale di caffè ha “osato” aprire il suo primo bar in Italia, a Milano.
In tutto il mondo vende alla grande, ricavi milionari e continue aperture di nuove coffeehouse.
In Italia avrà successo? Il nostro modo unico al mondo di bere il caffè mal si associa con tutte le innovazioni in questo ambito. L’italiano è molto rigoroso sul caffè. Deve essere cremoso, ristretto, spesso in piedi, associato con il bicchierino d’acqua. Un rito vero e proprio (spesso della durata di pochi minuti) che però non fa sconti alla qualità del prodotto.
Riuscirà Starbucks a fare presa sui gusti italiani? Staremo a vedere. Io prossimamente andrò a provare personalmente e vi farò sapere.
Starbucks Milano
Il simbolo di pace e amore è l’emblema di questa pagina.
Fu disegnato nel 1958 da Gerald Holtom (Wikipedia) e rappresenta, secondo la sua spiegazione, un uomo disarmato con le palme delle mani aperte e rivolte verso il basso.
Nel corso degli anni ’60 divenne il simbolo dell’antimilitarismo e della lotta alle armi nucleari.
Non è coperto da copyright quindi può essere diffuso liberamente.
Diffondiamolo, per una nuova stagione di disarmo mondiale.
Diffondiamo la pace.
Com’era il mondo prima dell’11 settembre 2001?
Era il 2015. Non conoscevo Tiziano Terzani. Scelsi questo libro, “Un indovino mi disse”, dallo scaffale e lessi il riassunto sull’ultima di copertina. Colpo di fulmine.
Tiziano Terzani era un giornalista, corrispondente del “Der Spiegel” poi di “Repubblica” e “Corriere della Sera”. Come tutti noi cercava la “Verità” e nel 1993, a causa di una previsione fatta da un indovino che gli disse che sarebbe morto in un incidente aereo, viaggiò per parte del mondo, soprattutto in Asia, senza prendere l’aereo. Hong Kong, Singapore, India… scenari appassionanti, soprattutto se visti con gli occhi di chi viaggia a bordo di treni, navi, pullman a contatto con la gente e la cultura del posto.
Ma non voglio fare la recensione del libro che comunque vi invito a leggere come tutti quelli di Tiziano Terzani. Voglio piuttosto raccontarvi del “click” che questo libro ha fatto scattare nella mia mente.
Foto archivio Terzani
Ricerca della verità. Non so se Terzani trovò alla fine della sua vita quello che cercava ma ha iniziato un lavoro di introspezione che mi ha ispirato. Dopo aver letto quel libro ho iniziato a meditare tutti i giorni, a “centrare” me stesso. Ho ricercato e poi trovato un Maestro che mi iniziasse alla via dello spirito come da tradizione orientale. Provo a trasmettere amore ai miei simili. Provo a non parlare più male delle persone, cercando il meglio in ognuno. L’amore produce amore. Sono diventato vegetariano per rispetto di tutte le creature della terra, anche quelle più piccole. In un video Terzani parla appunto della scelta vegetariana dicendo “il mondo è bello e noi dobbiamo mangiarlo, ma perché?”
“L’unica rivoluzione possibile è quella interiore”, da qui parte tutto. Tiziano Terzani era un comunista disilluso dall’ideologia. Fu espulso dalla Cina, dove aveva scelto di vivere credendo nella Rivoluzione, perché accusato di cospirazione. Aveva capito che la Rivoluzione inizia da se stessi, piano, un mattone alla volta. Ognuno mette un po’ di energia per rendere il mondo un posto migliore. Io ho iniziato a fare la mia parte, provateci anche voi.
Potete tenerci segregati, potete torturarci, potete affliggerci con le vostre prediche nazionaliste ma non ci toglierete la libertà.
Noi ci libereremo, e fuggiremo.
La nostra legge è la libertà.
Oggi vi voglio parlare di Radio Popolare, una radio locale milanese. È una radio libera, attiva dal 1975, indipendente. Vive grazie al contributo dei suoi ascoltatori che, tramite un abbonamento volontario, fanno sì che questa realtà riesca a andare avanti senza essere legata ad editori. Veramente libera, non condizionata dai dettami di padroni o partiti politici.
Il palinsesto di questa radio è davvero di qualità. Presenza sul territorio e inviati in Europa e nel mondo riescono a coprire i principali eventi. Le trasmissioni di intrattenimento e musicali sono sempre alternative e divertenti. Nessuna radio in Italia trasmette contenuti simili a Radio Popolare.
Grazie al “microfono aperto” tutti possono telefonare e commentare in diretta e senza filtri di redazione.
La radio logicamente è antifascista, antirazzista, promotrice dell’uguaglianza di tutti gli uomini e le donne.
Io l’ho conosciuta circa dieci anni fa, quando venni ad abitare in provincia di Milano. Da qualche anno sono abbonato e invito anche voi a farlo.
La campagna abbonamenti è aperta. Se siete anche voi, come me, antifascisti, antirazzisti, liberi, sostenitori dell’uguaglianza tra gli uomini; se anche voi volete un mondo migliore, abbonarsi a Radio Popolare è il modo migliore per iniziare a costruirlo.
Potreste chiedervi: “perché dovrei pagare per ascoltare qualcosa che potrei ascoltare gratis?”. La risposta è: ascoltate la radio sintonizzandovi su FM 107,60 oppure in streaming e capirete che è necessario che tutti contribuiamo per evitare la scomparsa di una voce libera, una realtà rara dei nostri tempi.
Diamo una mano a Radio Popolare!
L’Università di Perth ha pubblicato uno studio molto curioso: le persone che sono avvezze a emettere peti in mezzo alla folla hanno un quoziente intellettivo più alto della media. Lo studio è stato pubblicato nel numero di dicembre di Science and Future ed è stato effettuato su un campione di 200 volontari europei ed americani che sono stati monitorati tramite dei sensori impiantati nelle mutande. Ai volontari non era stato svelato il motivo della ricerca per non falsare i risultati; a loro era stato detto che i sensori fossero dei semplici contapassi invece di fini rilevatori di gas. Dopo due mesi di monitoraggio dei soggetti nella loro normale vita quotidiana sono stati loro somministrati dei test di misurazione del Q.I. e si è evidenziato che i soggetti maggiormente emettitori di gas intestinali erano anche quelli col Q.I. più alto della media.
Da anni si parla di intestino come di un secondo cervello (i complessi avvolgimenti intestinali ricordano molto quelli cerebrali) deputato al controllo dei riflessi più “bassi” del corpo umano. Evidente al proposito la reazione cosiddetta “di pancia” quando siamo in preda ad un’emozione, una paura, ecc. Questo studio si inserisce nella ricerca che studia la stretta correlazione tra i due organi.
Tipica scena di flatulenza in ascensore (wikihow)