
Tendo una mano
Cerco di toccare
Quella luce
La sfioro con un dito
È là
Tendo ancora la mano
Non fuggire
Perché fuggi?
Ha ancora senso la poesia oggi?
A volte mi piace mettere i pensieri in versi. Ermetici, criptici, versi di cui io solo conosco il significato esatto o nei quali ognuno può trovare il proprio. Per fermare quello stato d’animo in quel momento. Per fotografare un sentimento. Versi che non devono piacere a nessuno, di cui non devo spiegare il significato, mi imbarazzerebbe farlo.
Questo è il senso della mia poesia oggi. Non versi in rima cuore e amore ma parole, silenzi, sputi, ombre. Il modo per sviscerare un dolore.
torbido
piccolo e scuro
mi immergo
fuori la testa
ancora un passo
dentro il naso
non posso respirare
dentro gli occhi
non posso vedere
cerco la riva
cerco la riva
la riva
San Genna’ non ti crucciare
tu lo sai, ti voglio bene.
Ma ‘na finta ‘e Maradona
squaglia ‘o sangue dint’ ‘e vvene.
(Il mistero di Bellavista)
San Gennaro – murale di Jorit Agoch
giriamo in tondo
non concludiamo niente
Non far rumore
Guarda il mare
Ascolta il vento
Senti il sole
Inutili parole
Guardate, un uomo che piange.
Mi vergogno, perdonami!
Domani andrà meglio, sorgerà il sole. Domani sarò un uomo migliore.
Ti regalerò qualcosa, un po’ di soldi. Ti regalerò i miei vestiti.
Ti darò il mio conforto, proverò ad alleviare il tuo dolore.
Metterò la mia mano sulla tua ferita, appoggerò la mia fronte alla tua.
Dividerò con te il mio tempo, inventerò una canzone e la canterò per te.
Domani sorgerà ancora il sole.
Ogni volta che ti vedo
Non mi viene da parlare
Sento il sangue nella testa
Non riesco più a pensare
Sei la lama che mi taglia
Sei il mio asino che raglia
Se vedessi quanto fremo
Se capissi il mio veleno
Ho trovato un po’ di pace
Ora che te ne sei andata
Resta pure lì nascosta
Non dovresti mai esser nata
Amo le sconcerie e le volgarità
Sono un porcone lurido, nun ce sta niente ‘a fa’
Continua il lungo inverno.
Letargo.
Un giorno tornerò.