Montepaone è il paese dove ogni anno andiamo a ricaricare le batterie. In questo antico borgo c’è la vecchia casa della nonna dove veniamo a rilassarci, un luogo antico e genuino.

Il borgo in festa
Le origini di Montepaone sono molto antiche. Si parla del paese già in epoca romana. Fu teatro di una sanguinosa battaglia tra i romani e i cartaginesi di Annibale durante la seconda guerra punica. In seguito, a causa delle invasioni dei turchi, gli abitanti si trasferirono in un luogo più elevato fondando l’odierno paese di Montepaone. Il nome deriva da “monte dei pavoni” (un pavone è anche disegnato nello stemma del comune) probabilmente perché in queste terre si allevavano i pavoni.

Colonna che celebra la battaglia tra Annibale e i Romani

Natura calabrese
Dalla statale 106 ionica, tra Copanello e Soverato, basta dare un’occhiata sulla destra e si scorge il profilo inconfondibile del paesino con le due torri della chiesa dell’Immacolata. Come in tanti paesi della Calabria parte dei cittadini si è trasferita sulla costa, per avvicinarsi alla ferrovia e alle vie principali, creando la frazione di Montepaone Lido dove oggi vive la gran parte dei montepaonesi.

Montepaone vista dalla statale Jonica
Il centro antico è un vero borgo medievale. Stradine strette, salite e discese e case di pietra fanno di ogni angolo un soggetto da fotografare come gli abitanti, ormai ridotti a poche centinaia. Sui loro volti le tipiche rughe lasciate dal sole e dalla fatica. Proverbiale è la loro ospitalità: guai a entrare in una casa e non accettare un bicchiere di latte di mandorla o una “Brasilena” (tipica bevanda al caffè).

Brasilena
La piazza principale del centro è dominata dalla chiesa dell’Immacolata e dall’olmo secolare, un albero piantato nel 1799 in occasione della breve Repubblica Partenopea.

Scorcio della chiesa dell’Immacolata e fronde dell’olmo secolare
Montepaone sacrificò molti suoi figli per la Repubblica Napoletana come ricordano le epigrafi sparse per tutte le vie del paese davanti alle case che furono dei protagonisti di queste vicende. Una storia affascinante, da non dimenticare.
Buona estate