Bestemmia in convento

Leggendo questo post (ringrazio Masticone per l’ispirazione) mi è venuto in mente un episodio di quando ero bambino.

Immagine

Alla fine degli anni ’80 mio padre, per arrotondare lo stipendio, andava a fare dei lavoretti in un convento di suore. Mia madre era la nipote della superiora e mio padre diventò l’uomo di fiducia del convento. Pagava le bollette, aggiustava lo scaldabagno, pitturava le inferriate ecc. Io andavo con lui in estate, durante le vacanze di scuola.

Un giorno ci trovavamo nella cucina del convento. Mio padre parlava con la suora cuoca. All’improvviso a quest’ultima cadde di mano un oggetto pesante (forse un pentolone, non ricordo bene) che finì sul piede (anzi sul mignolo del piede) di mio padre. Il mio amato genitore si morsicò le labbra dal dolore, si guardò intorno, alzò gli occhi al cielo e poi non ce la fece più e sbottò: “MANNAGGIA SANT’ALBERTO!”. La suora cuoca diede un colpo con la mano alla spalla di mio padre e poi scoppiò a ridere insieme a tutte le suorine che pelavano carote e patate.

Ogni volta che penso a quella scena io rido da solo, come uno scemo, anche se sono passati quasi trent’anni. Anche di notte. Anche adesso.

Ho conosciuto e conosco bestemmiatori geniali e mio padre, uomo devoto e religioso, è uno di questi.

Ciao babbo.

cadendo dal balcon

Suor Margherita inferno poesia

Da circa un mese, quando tento di scrivere qualcosa, mi viene in mente una vecchia poesia oscena. Comincia a girarmi in testa e non se ne va più. E non riesco più a pensare e a scrivere nient’altro. Penso solo a Suor Margherita. Adesso ho deciso, ve la scrivo, così la leggete anche voi e aggiungete un altro pezzo importante alla vostra cultura.

Cadendo dal balcon

Cadendo dal balcon Suor Margherita

finì col cul sul cazzo di fra Carlo.

Si ruppe il cul ma ebbe salva la vita.

Si domanda: doveva ringraziarlo?

Dato per certo che la pia creatura,

tutta compresa di mortal spavento,

non provò il gusto dell’inculatura,

la si dispensa dal ringraziamento.